top of page
  • margheritahassan

Come gestire il periodo delle feste (Natale, Capodanno, Epifania) per chi ha un disturbo del comport

Il periodo natalizio è per tante persone un momento di svago, gioia, festa. Un momento di condivisione con la famiglia e gli amici. Per quanto quest’anno tutto sia risicato, per le dovute accortezze per il Coronavirus, i momenti dei pasti festivi possono essere però di difficile gestione per chi ha una problematica alimentare. L’avvicinarsi delle feste porta con sé angoscia, stress, paura di ciò che potrebbe accadere. Il controllo della propria alimentazione e del proprio peso torna ad essere molto pregnante nella propria vita.

È difficile infatti pensare di stare seduti a tavola e godersi la giornata/serata in famiglia. Capita infatti che la mente resti ingabbiata dentro a calcoli ossessivi sulle calorie introdotte, aumentando di conseguenza la propria preoccupazione sul mettere su peso. Oppure ci si può sentire delle fallite, che non sanno controllarsi, e di conseguenza si continua a mangiare sempre di più. I sensi di colpa poi prendono il sopravvento e rendono ancora più difficile da gestire i pasti successivi, spesso sempre in compagnia. Infatti, non è solamente il cibo a mettere a disagio, ma anche l’aspetto relazionale, il confronto con le altre persone. Tensioni, ricordi difficili, la paura del giudizio, il timore che gli altri possano fare domande o commenti sul cibo, sono in agguato. Emozioni dirompenti quindi, come ansia, frustrazione, rabbia, imbarazzo, sono particolarmente presenti e possono aumentare la difficoltà del periodo.


Alcuni accorgimenti che possono venire in aiuto.

Fermo restando che per chi ha una problematica alimentare è meglio rivolgersi a dei professionisti, che possano accompagnare lungo il percorso di consapevolezza e guarigione, ecco una serie di possibili consigli in aiuto.

· Fare una lista di attività che possono aiutare a distrarsi e rilassarsi. Ad es.: fare un bagno caldo, guardare un film, ecc.

· Supporto sociale: avere in mente una lista di persone da poter contattare in caso di estrema necessità, che sia un’amica, un familiare, o il proprio psicologo.

· Preparate il campo: organizzate in anticipo quello che mangerete (meglio se in accordo con la vostra rete di supporto medica/psicologica)

· Ricordate che non dovete giustificarvi con nessuno, potete anche non rispondere a commenti o domande che vi mettono a disagio

· Cercate il bello della situazione anche nella difficoltà, magari la vostra casa non è mai stata così in ordine e luminosa, oppure il cuginetto è proprio simpatico,…

· Il vostro benessere mentale è importante: se quest’anno è veramente troppo stressante gestire questi momenti, avete tutto il diritto di non presentarvi e rimettervi in sesto, avrete tanti altri anni davanti a voi per festeggiare insieme (e si spera anche senza il coronavirus).


Qualche consiglio per amici e familiari

1. La festa c’è indipendentemente dal cibo

Il momento dei pasti fa parte di una lunga giornata o serata in compagnia. Ci si è ritrovati per passare del tempo insieme, per avere un momento di incontro e condivisione, indipendentemente da quello che uno mangia.

2. Evita commenti sul peso o cibo

“Ti trovo in forma” “Ti trovo bene” possono essere frasi dette con le migliori intenzioni ma che possono mettere a disagio la persona con un dca.

3. Non far sentire la persona esclusa o diversa e aiuta nella programmazione del cibo

Avvisa del menù in anticipo o chiedi di portare un piatto da casa a tutti. Così facendo nessuno si sentirà escluso o diverso e permetterai a chi sta male di avere a disposizione un cibo in grado di mangiare con meno ansie.

4. Siate voi stessi

Non modificate le vostre abitudini alimentari per venire incontro a quelle della persona con un disturbo alimentare. Se avete voglia di mangiare il bis di dolce, fatelo. Potreste essere anzi un modello, mostrando come si possa mangiare anche senza sensi di colpa. Allo stesso modo non modificate il menù che avevate in mente esclusivamente perché siete in compagnia di persone con una problematica alimentare; puntate invece ad aggiungere portate in grado di soddisfare tutti i commensali, cucinate anche qualcosa di light da condividere.

5. Empatizzate

Ricordate che il momento del pasto è difficile per chi ha un disturbo alimentare. Evitate di sentirvi voi rifiutati e respinti se la persona evita di mangiare quella portata che avete cucinato tutto il pomeriggio. Non ce l’ha con voi, e il suo affetto non dipende da cosa e quanto mangia in vostra compagnia. Evitate quindi anche pressioni sul cosa viene mangiato e commenti sulle porzioni. In questo frangente è importante solamente lo stare insieme e far sentire la persona accolta e a suo agio.

1 visualizzazione0 commenti
bottom of page