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Lutto: passare attraverso le sue fasi e superarlo.

Aggiornamento: 28 set 2022

Il lutto può essere definito come:

… stato psicologico conseguente alla perdita di un oggetto significativo, che ha fatto parte integrante dell’esistenza. La perdita può essere di un oggetto esterno, come la morte di una persona, la separazione geografica, l’abbandono di un luogo, o interno, come il chiudersi di una prospettiva, la perdita della propria immagine sociale, un fallimento personale e simili (Galimberti, 1999, 617).

Diversi autori hanno ipotizzato le fasi attraverso cui normalmente si passa nell’elaborazione del lutto. La teoria su cui mi soffermo è quella di Kübler Ross, la teoria a cinque fasi. Secondo l’autrice l’elaborazione del lutto avviene tramite un processo che si sviluppa passando in modo non sequenziale attraverso cinque stati:

· negazione o rifiuto: negazione psicotica dell’esame di realtà. Ci si sente storditi, shockati, e si ricerca nell’ambiente stimoli, rumori, presenze del caro perduto

· rabbia: può esserci ritiro sociale, sensazione di solitudine e si tende a direzionare il dolore e la rabbia verso l’esterno (dottori, società,..) o internamente (non ero presente, potevo fare altro,…)

· contrattazione o patteggiamento: rivalutazione delle proprie risorse, si torna ad avere un’esame di realtà

· depressione: profonda tristezza e dolore, insieme alla consapevolezza che la morte è inevitabile e irrimediabile

· accettazione del lutto: totale elaborazione della perdita e accettazione della differente condizione. Riorganizzazione e ritorno alla vita quotidiana, conservando i ricordi, senza che questo determini un eterno dolore insopportabile

Come anticipato, queste fasi possono avere differenti tempistiche, alternarsi, sovrapporsi, cambiare d’intensità. Non sono rigide e sequenziali, dato che la risposta emotiva agli eventi non ha un decorso preordinato.


Il tempo e i riti

Generalmente, il percorso dell’elaborazione lutto necessita dai 6 ai 24 mesi. Diverse sono le variabili che incidono sul tempo necessario: individuali, sociali, culturali, oltre al contesto, la modalità in cui si è verificata la morte e se è stato possibile svolgere il funerale, o comunque un ultimo saluto. I riti individuali e sociali che sanciscono l’evento dell’addio della persona, fungono da contenitore delle angosce e aiutano nel percorso di elaborazione. Uno strumento utile è ad esempio la narrazione, in qualunque forma sia, verbale, scritta, grafica: collocare nel tempo e nello spazio i ricordi e le emozioni del proprio caro, aiuta ad esprimere quello che si muove dentro ed è un modo per accompagnare il defunto nel suo nuovo viaggio e dirgli addio.




Le reazioni

Le reazioni normali ad una perdita prevedono diversi sintomi a livello emotivo, cognitivo, fisico e comportamentale.

Nella macro area dei sentimenti ed emozioni troviamo: tristezza (spesso espressa con il pianto), collera e frustrazione, sensi di colpa e rimprovero verso se stessi, ansia, solitudine, shock, struggimento e disperazione, sollievo, stordimento, dissociazione.

Dal punto di vista cognitivo: dopo una prima fase di incredulità si passa alla confusione, difficoltà di concentrazione, disorientamento, preoccupazione, ruminazione depressiva ricorrente legata al proprio caro, illusioni sensoriali (senso di presenza della persona persa), allucinazioni uditive e visive.

A livello somatico si possono avvertire: sensazione di vuoto gastrico, secchezza delle fauci, costrizione toracica, diminuzione dell’energia, dolori e debolezza muscolare, tachicardia, dispnea, vertigini, cefalea, alterazioni dell’attività neuroendocrina e immunitaria, ipersensibilità al rumore, senso di depersonalizzazione.

La persona in lutto può inoltre manifestare diversi comportamenti: pianto, disturbi del sonno, disturbi dell’appetito sia con inappetenza che iperalimentazione, diminuzione delle attività quotidiane, distrazione, isolamento sociale, evitamento dei luoghi o oggetti che possano ricordare il defunto, iperattività.

Per concludere; il lutto ha i suoi tempi e di solito si riesce a gestire da soli questo percorso. Se invece, risulta troppo difficile accettare l’ineluttabilità della morte della persona cara e gestire le diverse emozioni dolorose, è consigliato chiedere il supporto dello psicologo.

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